Vediamo quali sono i controlli cui vanno incontro le partite iva a regime forfettario. Il dettaglio delle multe e sanzioni che si rischiano.
Il regime forfettario per le partite iva è un sistema fiscale semplificato che consente di versare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF pari al 5 per cento per i primi 5 anni e poi pari al 15 per cento. I ricavi massimi per chi aderisce a questo regime sono fissati dalla legge a 85mila euro.

Altre caratteristiche importanti delle partite via forfettarie sono l’esenzione dall’IVA e la semplificazione degli obblighi contabili rispetto al regime ordinario. Quindi come si vede i vantaggi per chi rientra nei imiti consentiti sono interessanti e agevolano le imprese individuali, i lavoratori autonomi, i freelance e in genere chi inizia una piccola attività professionale. Ma non mancano però i controlli fiscali su questo regime.
Partite iva forfettarie, cosa tenere d’occhio per scongiurare problemi
Una delle principali verifiche portati avanti dall’Agenzia delle Entrate riguarda il rispetto dei limiti di fatturato e qualora il contribuenti li superi perde il diritto a beneficiare del regime agevolato e dall’anno successivo è obbligato a passare a quello ordinario. Anche l’incompatibilità con redditi da lavoro dipendente superiori a 30mila euro è strettamente verificata dall’Agenzia delle Entrate.

Ma la sanzione più frequenze nella quale incorrono i titolari di partita iva forfettaria riguarda la mancata compilazione del riquadro RS nella dichiarazione dei redditi. Nel riquadro devono essere inserite le informazioni riguardanti le detrazioni e le riduzione fiscali applicate. In caso di mancata compilazione o di errore nella sua compilazione, si rischia la sanzione di 250 euro.
Sanzione che tuttavia è sanabile attraverso l’adesione al ravvedimento operoso che consente di ridurne l’importo ed eventualmente di frazionarlo in diverse rate, quando il contribuente si attiva in maniera spontanea. Altre sanzioni riguardano il superamento del limite di fatturato non segnalato dal contribuente he continua a sfruttare il regime forfettario.
In tal caso arrivano sanzioni fino al 30 per cento delle imposte non pagate. Inoltre chi supera la soglia è tenuto a pagare la differenza d’imposta tra regime forfettario e regime ordinario, con sanzione e interessi di mora. Anche l‘impiego di lavoratori con falsa partita iva che invece maschera lavoro subordinato è severamente sanzionata con pesanti multi e il versamento dei contributi non pagati regolarmente.
Quindi in caso di partita iva forfettaria occorre prestare la massima attenzione ai casi citati, soprattutto se le operazioni fiscali sono effettuate senza l’ausilio di un professionista. Il rischio di incappare in sanzioni è concreto, anche per un semplice errore.