Pensioni: per alcuni arrivano gli aumenti e per altri i tagli da 200 euro

Le prospettive per i trattamenti pensionistici dei prossimi mesi. Si prospettano situazioni alternanti. Facciamo una panoramica di che cosa accadrà.

Il tema delle pensioni resta al centro del dibattito nel nostro Paese. Al centro della discussione il superamento della riforma Fornero, che tuttavia non sembra realizzabile in tempi stretti. Infatti la richiesta di maggior flessibilità in uscita dal lavoro, si scontra con i limiti delle risorse finanziarie disponibili.

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Pensioni: per alcuni arrivano gli aumenti e per altri i tagli da 200 euro – pensioniblog.it

Sul tappeto ci sono delle proposte, ma al momento non c’è l’ufficialità per le misure previste nel 2026. Tuttavia già ora si avvicinano delle importanti notizie per alcune categorie di pensionati. Sono previsti degli adeguamenti per alcuni titolari di trattamenti, mentre per altri c’è invece il rischio concreto di tagli dolorosi che certamente creeranno grossi problemi.

Cosa accadrà nei prossimi mesi per le pensioni

Iniziamo con le notizie più confortanti. Nel corso nel prossimo mese di luglio come di consueto arriverà per diversi pensionati la cosiddetta quattordicesima mensilità. La prestazione è riservata a pensionati in possesso di requisiti d’età, di reddito e di anni contributivi particolari.

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Cosa accadrà nei prossimi mesi per le pensioni – pensioniblog.it

L’età minima per ottenere la 14esima è fissato a 64 anni, mentre per il reddito si parla di limite a 11.766,30 euro (pensione fino a 1,5 volte il trattamento minimo) e di ulteriore soglia massima di 15.688,40 euro (pensione fino a 2 volte il trattamento minimo). L’importo della 14esima varia poi con gli anni di contribuzione, crescendo per chi ha accumulato un numero maggio di contributi.

A luglio quindi arriveranno degli aggiornamenti legati al ricalcolo perequativo della quattordicesima che crescerà in virtù della prestazione erogata. Un incremento è previsto anche per le tredicesime mensilità delle pensioni. da ricordare l’importo aggiuntivo di 154,94 euro per i pensionati incapienti, cioè di quanti restano nella cosiddetta area no tax, disponendo di importo complessivo della pensione molto basso (circa 7.780 euro annui).

Quindi buone notizie per questi titolari di trattamenti previdenziali. Le notizia sono al contrario di senso opposto per altre categorie. In particolare per quanti hanno lavorato in regime di part time ciclico verticale. Si tratta dei lavoratori che alternano fasi di attività ad altre di astensione totale dal lavoro. Casi del genere sono tipici del lavoro in agricoltura o nel settore turistico e ricettivo.

In questi casi l’irregolarità nei versamenti dei contributi annuali può determinare difficoltà a raggiungere i minimi contributivi richiesti dalla legge. Gli aggiustamenti nel corso dell’anno con i calcoli mensili potrebbero avere conseguenze negative per questi pensionati, con tagli fino a 200 euro, rispetto alle mensilità previste in erogazione. Una notizia decisamente pessima per chi ha già assegni non certo elevati.

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