Partite IVA, arriva un autentico incubo ad occhi aperti: in molti rischiano una multa del valore pari a 2.000 euro. Andiamo a vedere chi rischia e da che cosa dipende tutto ciò, augurando a tutti una buona lettura.
Come è noto, la posizione delle partite IVA in Italia, siano esse a regime ordinario o forfettario, è estremamente delicata. Essendo in una fase storica di contrazione economica, sono ridotti davvero all’osso gli investimenti praticamente in ogni settore. E questo mette nelle condizioni coloro i quali si trovano in questa situazione a sentirsi sempre instabili da questo punto di vista. Per di più, ci sono tantissimi leggi e tantissime regole da contemplare e che non sono semplici da conoscere, soprattutto tenendo in considerazione
In questo caos in termini di riferimenti normativi c’è un rischio specifico sul quale intendiamo andare a puntare i riflettori. Stiamo parlando di quello di ricevere una multa del valore pari a 2.000 euro in caso di un errore in maniera specifica. In tal senso, andiamo a vedere in maniera dettagliata di che cosa si tratta e qual è l’errore da non commettere da questo punto di vista. Auguriamo a tutti a questo punto una buona lettura, dal momento che si tratta di un tema non di poco conto.
Il grande timore che tutti quanti devono tenere in considerazione riguarda la mancata emissione di una fattura elettronica. L’invio della stessa deve avvenire entro e non oltre i 12 giorni a partire dal momento in cui questa operazione è effettuata. Se ciò non avviene, allora il tutto può avere delle conseguenze davvero molto, molto importanti. Già, perché colui che dovrebbe emettere la fattura riceverà una sanzione amministrativa pari al 70% dell’IVA che non è stata opportunamente documentata. Ma non è tutto.
Se invece l’omessa fatturazione non dovesse incidere in termini di liquidazione dell’Iva, allora la sanzione varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 2.000 euro. Ed è proprio su quest’ultimo caso che vogliamo puntare i riflettori, dal momento che non tutti sono adeguatamente informati da questo punto di vista. Il committente, per sanare la propria posizione, dovrà comunicare la mancata ricezione di questo documento andando ad emettere una autofattura, specificando ed utilizzando il codice TD29.
Si tratta di un errore che, in via del tutto teorica, può essere spiegato anche con una distrazione ma che può avere delle conseguenze non di poco conto. Per questo motivo, il nostro consiglio è di tenere sempre alta la concentrazione da questo punto di vista. Una multa da 2000 euro può essere davvero un duro colpo per le partite IVA.
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