Notizia di rilievo per chi svolge attività in regime forfettario, un cambiamento da considerare. Esaminiamo di che cosa si parla.
Con il regime forfettario il legislatore ha voluto garantire delle importanti agevolazioni er chi intraprende un’attività imprenditoriale, una libera professione, un lavoro autonomo. Senza entrare troppo nei particolari sono garantiti dei vantaggi che consentono una riduzione notevole del peso fiscale nei primi anni di attività

Si può quindi immaginare come questo particolare regime fiscale sia apprezzato da chi intraprende degli impegni professionali come quelli accennati. Naturalmente ci sono dei limiti temporali e il regime forfettario decade in favore di quello ordinario di regola dopo cinque anni. Così come da ricordare le soglie di fatturato annuale da rispettare per fruire dei vantaggi fiscali. vediamo allora le novità introdotte e chi riguardano.
Forfettari, cosa bisogna verificare
La novità alla quale si accennava riguarda una nuova misura di sostegno che riguarda commercianti e artigiani che aprono un’attività con regime forfettario nel corso di quest’anno. Questi contribuenti, come chiarisce la circolare INPS 83/2025, potranno scegliere fra due diverse riduzioni degli oneri previdenziali.

Infatti potranno decidere se aderire alla riduzione dei contributi, già esistente, al 35 per cento oppure optare per quella al 50 per cento, introdotta con la legge di bilancio varata a dicembre 2024. Come detto la riduzione vale per artigiani e commercianti che avviano l’avvità nel corso di quest’anno e vale per la durata di 36 mesi, che corrispondono a un sostanziale alleggerimento delle spese per i primi tre anni.
L’agevolazione al 35 per cento resta invariata e rispetta i consueti limiti si legge, non legata solo all’inizio dell’attività, quindi con una platea di fruitori più vasta. Come si vede la novità rappresenta un vantaggi per chi è agli inizi. Infatti le spese relativi ai contributi possono essere tagliate della metà, con un risparmio notevole. Tuttavia vanno fatte delle osservazioni da non sottovalutare.
Con il taglio sostanziale dei contributi versati, il montante contributivo che si accumula con il lavoro subisce una riduzione, con effetti significativi sulla pensione. Deve essere fatta una riflessione importante su questo aspetto che è determinante. L’agevolazione ordinaria al 35 per cento ha conseguenze decisamente minori sul montante contributivo.
Quindi va ponderata bene questa scelta che risulta molto importante a lungo termine per l’ammontare della pensione. Ricordiamo che chi, avviando una nuova attività nel 2025, aveva già optato per il 35 per cento, potrà modificare la scelta con domanda all’INPS e decidere per la riduzione più vantaggiosa del 50 per cento, come segnalato dall’Istituto di previdenza sociale con la sua circolare sul tema.