Beffa pensioni INPS: cosa accadrà dal 2027, quasi confermato

Una notizia poco rassicurante per le pensioni e i dati ISTAT lo confermano. Cosa è destinato a cambiare a partire dal 2027. Scopriamo di che cosa si parla.

Il sistema pensionistico continua a essere al centro del dibattito politico in Italia. La discussione ruota intorno alla possibilità sempre più remota di superare la riforma Fornero. Infatti i numeri delle previsioni economiche lasciano pochi margini per cambiamenti strutturali di segno diverso rispetto la riforma Fornero.

anziano con casco da lavoro, scritta pensioni 2027
– pensioniblog.it

Anzi appare evidente una stretta ulteriore in alcuni settori, con cambiamenti che hanno ridotto gli spazi di manovra per alcune prestazioni previdenziali. Questa situazione potrebbe essere aggravata dai dati emergenti con le ultime rilevazioni ISTAT. Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e quali cambiamenti si potrebbero verificare a partire dal 2027.

Pensione, aggiornamenti in arrivo per il 2027

Le novità riguardano le speranze di vita dopo oltre cinque anni, corrispondenti alla situazione pre-COVID, che tornano a crescere. Secondo i dati ISTAT le speranze di vita alla nascita sono salite, nell’anno 2024, a 81,4 anni per gli uomini e a 84,5 anni per le donne.

lavoraore anziano e uomo guardano documento
Pensione, aggiornamenti in arrivo per il 2027 – pensioniblog.it

Questo aumento corrisponde a un incremento di ben sette mesi per le pensioni, anche se a partire dal 2027 sarà solo di tre mesi, per recuperare i quattro mesi persi durante l’emergenza COVID. In altre parole a partire dal 1° gennaio del 2027 l’età per entrare in pensione sale di 3 mesi, passando per la pensione di vecchiaia da 67 anni a 67 anni e tre mesi.

Per il pensionamento anticipato da 42 anni e 10 mesi, si passerebbe a 43 anni e un mese,(per le donne a 42 anni e un mese). Anche l’assegno sociale si andrebbe da 67 anni a 67 anni e tre mesi. Gli aumenti mensili sarebbero previsti anche per il biennio successivo: due mesi per ciascun anno. Nel 2033 l’incremento sarebbe di un mese e nel 2035 di altri due mesi. Insomma per i prossimi anni si andrebbe in pensione sempre più tardi.

Per la pensione di vecchiaia contributiva, cioè per chi ha contributi soltanto a partire dal 1996 e contribuzione effettiva pari a cinque anni, dal 2027 bisognerà attendere 71 anni e 3 mesi. Per la pensione anticipata contributiva l’età salirà a 64 anni e tre mese, con una contribuzione effettiva pari a 20 anni e tre mesi. L’importo soglia sarà pari a tre volte l’assegno sociale, mentre resta la finestra mobile di tre mesi.

Inoltre resta valido il tetto alla rendita previdenziale pari a cinque volte il trattamento minimo INPS fino al raggiungimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia. Altri disincentivi alla fruizione del pensionamento anticipato contributo, unica forma di flessibilità introdotta dalla Fornero

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