Una situazione che è meglio non dimenticare: la banca può agire sul conto corrente di un cliente, ma quando e a quali condizioni.
Ormai il possesso di un conto corrente, bancario o postale, è necessario per quasi tutte le faccende quotidiane: dalla gestione di utenze e abbonamenti, all’accredito di pensione o stipendio. Dunque fare a meno del conto corrente diventa quasi impossibile.
Inoltre va sempre ricordato che la banca che gestisce le risorse monetarie di un cliente mediante un conto corrente svolge un servizio, per il quale ci sono dei costi da considerare e da tenere a mente. Detto questo consideriamo ora la situazione nella quale l’istituto bancario può intervenire sul conto corrente di un cliente. Una situazione molto comune e che bisogna conoscere.
Una delle situazioni più ricorrenti nei rapporti tra banca e cliente è la modifica unilaterale del contratto come previsto dal Testo unico bancario (TUB) , la legge che regola la questione. In termini legali è chiamato ius variandi e il TUB lo disciplina rigorosamente, con tutele per consumatori e clienti.
La norma riconosce alla banca la possibilità di modificare unilateralmente il contratto del conto corrente di un cliente. Ma ci so dei limiti e delle condizioni che l’istituto bancario deve rispettare. Per prima cosa la modifica unilaterale deve essere prevista dal contratto, poi deve esserci un giustificato motivo chiaramente indicato nella proposta di modifica. Deve essere usata sempre la formula proposta di modifica unilaterale di contratto.
Inoltre è necessario un preavviso di oltre due mesi dalla data della modifica e la comunicazione deve informare il cliente del diritto di recesso dal contratto senza spese. Queste condizioni sono necessarie perché la modifica sia considerata valida secondo la legge. Quindi la comunicazione della banca al cliente deve contenere diversi elementi per essere valida.
Nel dettaglio le modalità e il termine per esercitare il diritto di riscatto, il giustificato motivo della modifica, la data da cui partiranno le modifiche, le clausole del contratto modificate. Al ricevimento della comunicazione da parte della banca al cliente non restano che due strade: l’accettazione tacita delle modifiche annunciate o l’esercizio del diritto di recesso senza pagare penali o spese.
Da ricordare che la banca può usare la modifica unilaterale del contratto per cambiare clausole del contratto già esistenti, ma non può introdurne di completamente nuove. Ad esempio può aumentare il costo di un servizio, ma non può presentarne un altro del tutto nuovo e non richiesto.
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