I numeri che preoccupano le famiglie: rialzo preoccupante dei prezzi al consumo. La crescita è in atto in Italia e in tutta Europa.
Nei mesi successivi alla crisi del gas tutti i paesi europei hanno vissuto un periodo difficile contrassegnato da una pesante impennata dei prezzi dei prodotti energetici che ha portato a un aumento generalizzato dell’inflazione. Come si ricorda la risposta della Banca centrale europea è sta una stretta al costo del denaro che è durata a lungo.
Dopo questa fase tra il secondo semestre del 2024 e l’inizio di quest’anno le cose sembravano andare meglio, con una sostanziale riduzione dell’inflazione e una politica monetaria della BCE meno stringente. Una boccata d’ossigeno per imprese e famiglie alle prese con mutui e prestiti al consumo meno cari. Ad aprile purtroppo si registra invece una deciso cambio di rotta con un drastico aumento dell’inflazione registrato in Italia dall’ISTAT.
Dunque ad aprile, dopo diverso tempo di frenata, l’inflazione torna a mordere con una tendenza pari al 2% su base annua, rispetto all’1,9% del mese di marzo, con un incremento mensile dello 0,2%. Questi numero emergono dal bollettino mensile dell’ISTAT reso noto a fine aprile.
A trainare verso alto l’inflazione sono i prezzi dei prodotti alimentari e dei trasporti. Settori quindi che pesano molto sui bilanci delle famiglie. I beni alimentari salgono in media del 3%, con i non lavorati che crescono del 4,2%, mentre i lavorati si attestano al 2,3% (questi i numeri di marzo per fare un raffronto: media mensile 2,4%, non lavorati 3,3% e non lavorati 1,9%)
Un balzo in avanti molto forte lo hanno i prezzi dei mezzi di trasporto che dall’1,6% passano al 4,4%, alimentati forse dai lunghi ponti festivi di aprile. Si tratta quindi di fattori stagionali preoccupanti che lasciano intravedere la consueta fiammata estiva nel settore. Nel comparto energetico salgono i prezzi dei prodotti regolamentati con un +32,9% su base annua. Mentre i non regolamentati scendono del -2,9%.
Quello che si evidenzia la scarsa protezione delle famiglie più debole da parte del cosiddetto bonus bollette proposto dal Governo, un provvedimento che non inverte la tendenza. In generale il carrello della spesa (alimentari e spese per la casa) segna un aumento del 2,6%, rispetto al 2,1% del mese di marzo). Anche l’inflazione di fondo (quella cioè senza alimentari freschi ed energia) sale del 2,1%.
Secondo Confcommercio gli aumenti sono legati alla stagionalità, mentre sono più cauti i giudizi di Confesercenti che evidenzia i rincari sostanziali rispetto al 2021 con un +70% per l’energia e un +20% per gli alimentari. Sono numeri veramente preoccupanti per i consumatori italiani, che confermano la tendenza registrata in tutta Europa.
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