Prima di concludere la compravendita di un immobile, è bene accertarsi dell’assenza di abusi edilizi per evitare spiacevoli conseguenze in seguito.
L’acquisto di una casa rappresenta un passo molto importante, considerato anche l’investimento economico. Per questo motivo, prima di concludere la compravendita è bene effettuare una serie di verifiche che consentiranno di evitare spiacevoli sorprese.

Tra i controlli da eseguire rientra quello per accertare l’assenza di abusi edilizi. Secondo la legge, difatti, in alcuni casi è possibile vendere un immobile con abuso edilizio, ma è necessario seguire una procedura affinché la compravendita non sia da considerare nulla. Capiamo cosa prevede la normativa in merito quali sono le conseguenze per il venditore e l’acquirente.
Acquisto immobile con abuso edilizio, cosa dice la legge
Prima di concludere la compravendita di un immobile, l’acquirente deve eseguire una serie di verifiche che permettono di evitare spiacevoli sorprese dopo l’acquisto. Come abbiamo già detto, tra queste verifiche rientra quella che consente di accertare eventuali abusi edilizi.

Per abuso edilizio si intendono gli interventi di ristrutturazione o costruzione che non rispettano le concessioni rilasciate dal Comune o registrate al catasto o che vengono eseguiti senza il rilascio delle autorizzazioni. In presenza di un abuso sanabile, ossia un intervento che può essere regolarizzato attraverso un iter amministrativo (sanatoria), l’immobile può essere venduto, ma è patto che l’acquirente venga informato sul punto. La presenza dell’abuso edilizio deve essere, inoltre, indicato nell’atto di compravendita e nel rogito. L’acquirente dopo la compravendita può provvedere sanando l’irregolarità attraverso l’iter previsto.
Se, invece, la situazione non viene opportunamente segnalata, l’acquirente ha il diritto di impugnare l’atto di vendita entro 10 anni dalla scoperta dell’abuso edilizio chiedendo l’annullamento del contratto e il risarcimento del danno subito.
Per quanto riguarda le irregolarità non sanabili, le conseguenze possono essere più gravi. Gli abusi edilizi che non possono essere regolarizzati tramite sanatoria sono quelli che non rispettano le normative edilizie e urbanistiche attuali né quelle in vigore al momento dell’esecuzione degli interventi. In questi casi, difatti, sia l’acquirente che il venditore potrebbero essere soggetti a sanzioni e le autorità potrebbero disporre la demolizione, i cui costi saranno a carico dell’autore dell’abuso edilizio.
Considerata la gravità delle conseguenze, soprattutto per gli abusi non regolarizzabili, dunque, è bene procedere con le opportune verifiche. In primo luogo, bisogna richiedere la documentazione al venditore riguardante il titolo abitativo edilizio e, in caso di dubbi, sarebbe consigliato effettuare un sopralluogo con un tecnico esperto così da verificare eventuali irregolarità. Inoltre, è opportuno richiedere al notaio la verifica della regolarità dell’immobile sotto l’aspetto urbanistico e catastale.