I pagamenti delle pensioni di maggio 2025 subiranno un lieve ritardo rispetto al solito: il calendario aggiornato ed i nuovi importi.
Circa 16,5 milioni di pensionati italiani sono in attesa dei pagamenti degli assegni di maggio che arriveranno tra qualche giorno. Rispetto al solito, l’erogazione gestita dall’Inps subirà un leggero ritardo, dato che il primo giorno del mese è festivo.
Il 1° maggio si celebra, difatti, la Festa dei Lavoratori, dunque, i pagamenti delle pensioni scatteranno il giorno successivo. In alcuni casi, inoltre, i pensionati troveranno un importo inferiore rispetto a quelli percepiti nei mesi precedenti. Analizziamo il calendario dei pagamenti e il motivo dei tagli sugli assegni, stabilito dall’ultima Legge di Bilancio approvata dal Governo a dicembre.
Le pensioni di maggio 2025 sono in arrivo, ma con un leggero ritardo. Il 1° maggio, ricorre la Festa dei Lavoratori, dunque, non è considerato come giorno bancabile sia da Poste Italiane che dagli istituti di credito. Per questa ragione, gli accrediti su conto corrente bancario e postale arriveranno il giorno successivo, venerdì 2 maggio.
Nella stessa giornata partirà anche il ritiro in contanti presso gli sportelli postali, modalità permessa solo per i trattamenti pensionistici che non superano i mille euro. Il ritiro in contanti, come ormai accade da alcuni anni, seguirà la turnazione alfabetica in base alla prima lettera del cognome dei pensionati. A maggio, il calendario sarà il seguente:
Da diversi giorni, in attesa dei pagamenti, l’Inps ha reso disponibile il cedolino della mensilità di maggio che può essere consultato accedendo al portale online dell’Istituto di previdenza sociale, mediante le credenziali Spid, Cie o Cns.
Come si evince dal cedolino, molti pensionati percepiranno un assegno più basso in virtù dell’eliminazione delle detrazioni per i figli under 30 e quella per gli altri familiari a carico, come fratelli e sorelle, suoceri, generi e nuore. Nel primo caso, si parla di un importo più basso di circa 80 euro (la detrazione era pari a 950 euro annui), nel secondo di circa 62 euro (detrazione pari a 750 euro all’anno). In realtà, la modifica, introdotta dalla Legge di Bilancio, era stata già applicata per la prima volta ad aprile con relativo conguaglio essendo le disposizioni in vigore dal 1° gennaio 2025. A questo si aggiungono anche le addizionali regionali e comunali che saranno applicate sino a novembre.
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