Per chi lavora c’è una scadenza da tenere in considerazione che è fissata al 30 aprile. E’ molto importante, dal momento che ci sono dei rischi da tenere in considerazione davvero non di poco conto.
Il mondo del lavoro presenta davvero tante criticità e difficoltà, dal momento che da diversi anni a questa parte gli stipendi sono fermi, mentre le spese da sostenere sono non di poco conto e sembrano crescere senza apparente soluzione di continuità. Questo causa in maniera inevitabile una contrazione ed una diminuzione del potere di acquisto delle famiglie, che a parità di entrate non si possono permettere le medesime cose. La vita, inoltre, sta assumendo dei ritmi sempre più frenetici e difficili da reggere per le persone.
In un contesto di questo tipo, con i tanti pensieri che affollano le nostre menti, può capitare di dimenticare determinate scadenze. Ce n’è una, da questo punto di vista, molto importante e che è ormai imminente, visto che è fissata al 30 aprile. Coinvolge direttamente l’Agenzia delle Entrate, uno dei grandi spauracchi della nostra società, ed andiamo a vedere che cosa bisogna sapere da questo punto di vista, parlando anche dei rischi che corriamo nel momento in cui andiamo oltre questa scadenza.
Nello specifico la scadenza in questione ormai così stringente è la dichiarazione annuale da presentare all’Agenzia delle Entrate. Sono coinvolti in questo discorso i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa, artistiche o professionali. Attenzione, però, dal momento che sono presenti diversi casi di esonero, a partire dai contribuenti che nel 2024 hanno registrato esclusivamente operazioni esenti, e lo stesso discorso si applica anche alle associazioni di volontariato e di promozione sociale.
Tale dichiarazione andrà presentata, entro la scadenza indicata in precedenza, per via telematica. Potrà farlo direttamente il contribuente oppure anche da un intermediario. La dichiarazione si considera presentata dal momento in cui chi ha provveduto all’invio riceve, sempre attraverso lo stesso canale usato, la comunicazione che attesta l’avvenuto ricevimento dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate. Attenzione adesso ad un aspetto tutt’altro che di secondo ordine.
Allo stato attuale delle cose, andiamo a vedere cosa succede nel caso in cui si superi la scadenza del 30 aprile. La presentazione effettuata entro e non oltre i novanta giorni dal termine, infatti, è considerata valida ma ci sarà da fare i conti con l’applicazione delle sanzioni previste, che possono essere poi attenuate facendo ricorso presso l’istituto del ravvedimento operoso. Se, invece, si va oltre anche al termine dei 90 giorni, la dichiarazione è considerata omessa.
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